UN FUCILE GIOCATTOLO TRASFORMATO IN ARMA BELLICA

La vicenda ebbe luogo con il ritrovamento, tra gli arsenali bellici che eravamo soliti visitare, di una canna di mitragliatrice lunga un’ottantina di centimetri che ci fece balenare in mente l’idea peregrina di poter trasformare il fucile giocattolo di Nino in una vera e propria arma da guerra del tutto simile a quelle che avevamo visto usare da tedeschi. Con una pazienza certosina, ne tagliammo una cinquantina di centimetri nella parte finale più minuta ricavandovi anche la nuova camera di scoppio, il tutto fatto a mano e quindi con una grande fatica. La montammo con mezzi di fortuna al posto della canna originale. Per realizzare il percussore sostituimmo lo stantuffo dapprima destinato alla formazione dell’aria compressa che fa funzionare il fucile-giocattolo, con la punta di un chiodo. Avendo deciso di sparare delle comuni cartucce di Mauser tedesco delle quali avevamo grande disponibilità, pensammo, per precauzione, di apportarvi due modifiche. In primo luogo sostituimmo la pallottola originale con una piccola sfera di piombo la quale, avendo un diametro leggermente inferiore al foro della canna, riusciva a percorrerla senza esercitarvi alcuna pericolosa spinta ed inoltre dimezzammo il quantitativo di polvere da sparo originariamente contenuto. Sono state queste due decisioni, dettate dall’intuito e da un innato senso di cautela, assieme a buona dose di fortuna senza la quale nulla si potrebbe fare, che ci salvarono dalle tragiche conseguenze che sarebbero senz’altro derivate dall’uso della pericolosissima arma che sto descrivendo. Senza entrare troppo nei dettagli basterà citarne solo la camera di scoppio, una parte fondamentale di ogni bocca da fuoco che deve essere dotata di tutte le caratteristiche che la rendano atta a sopportare l’enorme pressione esercitata dall’esplosione ma che, nel nostro caso, consisteva invece in un foro praticato con un trapano a mano entro un acciaio durissimo! Fortuna volle, che dopo aver sparato, senza danno alcuno, pochi colpi, delle particolari circostanze ci facessero propendere per un vero fucile da caccia calibro 36 funzionante con le normali cartucce e quindi abbandonare l’arma – giocattolo.

 

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