IL MARGINAMENTO DELLA ZONA INDUSTRIALE E IL DANNOSISSIMO INNALZAMENTO DELLA FALDA FREATICA DI MESTRE E MARGHERA

Planimetria generale del marginamento della zona industriale di Porto Marghera

Faccio seguito agli articoli del presente sito nei quali segnalo il grave pericolo di allagamento che corre l’abitato di Mestre e Marghera per rilevare come venga avvertito sempre più prepotentemente un grave pericolo per la città di Mestre. Dapprima si trattava solo di un dubbio atroce da mè espresso in internet che però ha trovato conferma nella relazione dell’ing . Gallo ( Breve articolo sulla storia e lo sviluppo di Porto Marghera) ed in quella dell’ing Beretta (cfr. conclusioni a pag. 99 del seguente documento : Idrologia del SIN di Venezia – Porto Marghera e modellazione numerica di flusso delle acque sotterranee”  che precisavano come la costruzione, per una lunghezza di ben una  quindicina di chilometri,  di uno sbarramento ininterrotto, posto a 90 gradi rispetto alla direzione di falda ed immediatamente a valle di Mestre, una volta completato costituirà una barriera continua che, impedendo il naturale sfogo in laguna dell’acqua della falda, avrà come conseguenza diretta dei danni gravi in tutto l’abitato di Mestre e di Marghera. Infatti aumenteranno in maniera allarmante sia la frequenza degli allagamenti che da anni assillano Mestre e sia la loro pericolosità prima di tutto per il maggior livello dell’acqua che invaderà strade e case ed in secondo luogo per la diversa e più duratura persistenza dell’acqua nelle strade e all’interno delle abitazioni. Si deve infatti notare la notevole diversità che sussiste tra allagamenti causati dalle piogge locali come sono quelli che si verificano attualmente ed ai ai quali si può in ogni caso ovviare, rispetto a quelli causati da un aumento del livello della falda freatica che presenta come risorsa possibile soltanto l’attendere che la falda diminuisca da sè sola di livello non essendo, a giudizio di chi scrive. nemmeno immaginabile di potervi porre rimedio  mediante pompaggio.

Fa quindi specie il contenuto del seguente ulteriore articolo di cui si riporta un breve estratto e nel quale da un lato viene per l’ennesima volta confermata la grave pericolosità del marginamento di Marghera nei riguardi degli allagamenti di Mestre ma dall’altro si spiegherebbe come

all’innalzamento della falda freatica si potrebbe rimediare tramite il suo drenaggio meccanico. A questo punto sarebbe interessante conoscere la portata che occorrerebbe sollevare giorno e notte per ottenere un risultato su un’estensione. trasversale rispetto al suo moto idrico, della larghezza di oltre  una decina di chilometri.

Chi scrive ha esperienza pratica del lavoro di abbassamento di 4 m. della falda freatica di Mestre spesso attuata in tale città per costruire gli scantinati dei nuovi edifici e messa in atto utilizzando il metodo wellpoint che comporta il pompaggio di portate notevolissime pur riferendosi ad aree di solo uno o due ettari essendo idraulicamente  a sè stanti in quanto dotate di panconatura impermeabile lungo tutto il loro perimetro. Mi riesce estremamente difficile immaginare l’azione da compiere per abbassare sia pur di soli due metri la falda su aree 10000 (diecimila volte ) più grandi, azione tanto difficile da doverla considerare  destinata a sicuro fallimento

Questo l’estratto dell’articolo : “MODELLAZIONE DELL’IMPATTO SULL’IDRODINAMICA DEL SISTEMA DEGLI ACQUIFERI SUPERFICIALI DI UNA BARRIERA IMPERMEABILE NEL PORTO INDUSTRIALE DI VENEZIA.”  (visibilesu internet) :

“Il modello è calibrato sulle misure piezometriche regionali e su rilievi locali per simulare il volume d’acqua sotterranea drenato lungo un tratto di canale marginato di 30 km. I risultati evidenziano che il completamento dei marginamenti comporterebbe l’abbattimento dell’85% delle portate in ingresso alla laguna dall’entroterra ed un innalzamento di 1 metro della falda superficiale nell’area di Mestre. È pertanto evidenziata la necessità di inserire dei sistemi dia drenaggio a monte dei palancolati in modo da tenere sotto controllo l’altezza piezometrica della falda.”

Non riesco a concludere la presente nota se non  con la constatazione che, nonostante la notizia della descritta pericolosità appartenga a quelle che dovrebbero far scalpore su tutti i media, essa non figura che su sparuti articoli, il che pone inquietanti interrogativi..

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