LA PITTURA DI GIULIO BERTON : I VOLTI

Prima di entrare nell’argomento vero e cioè la descrizione dei quadri dell’amico Giulio, sento la necessità di spiegare alcune mie peculiarità in merito all’arte pittorica.
In primo luogo è da rilevare come non ne abbia alcuna competenza né alcuna cultura specifica .
In secondo luogo mi interessano esclusivamente quadri di genere figurativo non riuscendo a comprendere, a causa della citata mia inferiorità, la pittura astratta moderna e non. In altri termini riesco ad apprezzare solo le opere che fanno breccia immediata nel mio animo di inesperto dell’arte pittorica. Risulta evidente la distanza che mi separa da coloro che per professione o per passione fanno i critici d’arte partecipando alla apertura delle mostre e pubblicando pregevoli commenti e giudizi sulle mostre stesse, sugli artisti ed infine sulle opere pittoriche. In questo senso, ciò che figura qui di seguito, lungi dall’appartenere ad una qualsiasi critica d’arte, rappresenta il mio parere di inesperto e niente altro. Ne fornisco un saggio preliminare presentando, ancor prima di entrare nel vivo della pittura di Giulio, alcuni esempi di opere che mi hanno molto colpito.
Tra i pittori moderni includerei soltanto il nome di David Scnell le cui opere mi hanno veramente impressionato per la grandiosità di ciò che rappresentano e per i colori.

 

Un’opera di David Scnell

 

Chiuso tanto precipitosamente il mio rapporto con la pittura astratta e passando a quella figurativa di cui ammiro tutte le tipologie a partire dai paesaggi per finire nelle nature morte, devo però specificare che prediligo le rappresentazioni delle figure umane e particolarmente dei volti. La ragione è presto detta: pur se non è affatto facile realizzare una valida immagine partendo da soggetti inanimati e dalla loro composizione nello spazio dipinto, trovo che la pittura del corpo umano e soprattutto del viso abbia in più un elemento importante e difficile da rappresentare: un sentimento, una emozione, uno stato d’animo del soggetto. In altri termini se la pittura di un piatto di frutta può essere di per sé molto piacevole così non è per un volto il quale deve evidenziare in più uno stato di contentezza, di felicità piena, oppure di malinconia, di dolore a seconda dei casi. Io ritengo che questa sia una esigenza fondamentale ma tutt’altro che facile da riportare sulla tela. Il pittore che riesce in questo difficile compito a mio avviso possiede una dote artistica in più. Oltre ai volti, i quadri che che prediligo sono quelli che con una sola immagine riescono a raccontare un’intera storia. Riporto  alcuni esempi di pittori che secondo me  sono riusciti, oltre che a comporre un bell’insieme, a conferire alle persone ritratte l’espressione in argomento. Ne indico alcune opere basandomi, non sul loro valore artistico ma soltanto sull’emozione che hanno saputo darmi.

Tra tutti non posso evitare di intrattenermi  a lungo sull’opera pittorica che prediligo tra tutte quelle che ho potuto ammirare e che è  “Las meninas ” di Diego Valazquez

” Las Meninas ” di Diego Velazquez

Oltre alla bravura del pittore quello che io ammiro in questo quadro è la rappresentazione di un’intera scena ben nota a tutti.  Velasques è il pittore che si vede a sinistra e che  sta dipingendo sulla tela di cui si intravede solo il retro costituito dal cavalletto. Il pittore ha lo sguardo rivolto verso il visitatore cioè verso me stesso che in questo momento sto ammirando il quadro appeso al muro e, nel farlo, scorgo il retro del quadro dove posso scorgere solo il cavalletto che porta la grande tela. Ho la netta l’impressione di essere io stesso l’oggetto della pittura in corso mentre se osservo con attenzione la parete di fondo noto uno specchio che è posto esattamente  di fronte a me stesso e giusto all’altezza dei miei occhi. Ciò fa intendere che Velazquez in realtà non sta ritraendo mè bensì  il re e la regina dello  specchio attorniati  dalla principessina e dai suoi amici e buffoni che si notano in primo piano, cane compreso. Secondo mè tutto ciò è straordinario, meraviglioso.

Il quadro è tanto famoso da essere riprodotto da pittori famosi con diversificate motivazioni-  Ne riporto alcune nel seguito.

 

Una versione estremamente eccentrica del “las meninas”

 

Il grande Picasso ha fatto ben 58 versioni di copia dell capolavoro di Velazquez

 

 

 

C’è addirittura un libro ed esattamente “Le parole e le cose” di di M-. Focault il quale  si apre  con una descrizione ed un dettagliato commento del quadro Las Meninas, di Diego Velázquez e della complessa composizione e dei suoi effetti nascosti. «Può essere che ci sia, in questo quadro di Vélasquez, come la rappresentazione della rappresentazione classica», scrive Foucault.  .

La interessante  descrizione di Focault occupa tutto il primo capitolo per ben 30 pagine contribuendo in maniera concreta a magnificare  il capolavoro di Velazquez.

 

 

 

 

 

 

Faccio segjuito a Velazquez con una serie di “donna al caffè” di Antonio Tamburro che mi danno una chiara e commovente idea dello stato d’animo delle varie protagoniste colte nell’ambiente tipico del caffè.

Ragazze al caffè di Antonio Tamburro

 

  

Opere di Giuseppe Carta

 

Opere di Luciano Ventrone

 

 

Opere di Tamara de Lempicka

 

Opera di Jan Wemeer

 

Costa d’Avorio

Ed arrivo finalmente alla pittura dell’amico Giulio e inizio da questo volto intitolato “Costa d’Avorio” che prediligo tra tutti perché mi fa percepire il pensiero della persona ritratta: forse la nostalgia della sua terra lontana, forse il dispiacere di dover vivere in ambiente totalmente diverso da quello d’origine, forse una tristezza momentanea …..

 

Faccio seguire una serie di autoritratti nei quali, a mio avviso, anche chi non lo conosce riesce a leggere la natura intima di Giulio: la scintilla che sprizza dagli occhi fa intendere la gioia di essere riuscito a trarre da un’arte così nobile come la pittura, una grande e continua gioia.

 

+

Una serie di autoritratti di Giulio

 

 

Riporto infine un ritratto  della moglie del pittore. Io non conosco affatto questa signora ma mi par di capire quanto condivida ciò che il marito fa.

 

 

Mi piace infine riportare un ritratto, sempre di Giulio,  in cui è ben percepibile la sofferenza che i suoi occhi, fissati su qualcosa di molto vicino, denunciano. 

 

Concludo la nota facendo rilevare due concetti: o il mio giudizio sulla pittura di Giulio corrisponde a verità ed allora trova piena conferma la bravura del pittore per essere riuscito a rappresentare fedelmente gli stati d’animo. Invece nel caso le cose non fossero affatto nei termini da mè indicati, allora dovrei giudicare Giulio ancora più bravo per aver saputo imprimere ai volti ciò che lui stesso vi supponeva presente. In ogni caso non posso che complimentarmi con Giulio: i suoi ritratti mi hanno colpito molto.

In conclusione  quello che risulta da questa breve rassegna è senza dubbio la potenza dell’arte pittorica che può colpire in molti modi. Dalla maestosità e intelligenza di Velazquez, dalle  figure scomposte come quelle di Snell veramente impressionanti per la loro grandiosità, per arrivare alle ragazze al caffè di Tamburro che commuovono per la condivisione che si sente alla loro frequentazione torbida e malinconica di un locale ben noto a tutti, ed infine  alla meravigliosa rappresentazione dei nudi di Ventrone, e a quella splendida fotografia che è la pittura di Wemeer ed infine alla modernità della Lempicka . Tutti capolavori di artisti di grande valore tra i quali possono stare benissimo i volti di Giulio Berton per un loro modo diverso e del tutto personale di cogliere e trasmettere degli stati d’animo a chi li stà guardando.

 

 

 

 

 

 

2 thoughts on “LA PITTURA DI GIULIO BERTON : I VOLTI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *