LA RECLAME DEL FILM

Il film veniva normalmente reclamizzato mediante esposizione in paese e in quelli vicini di manifesti e copia di fotogrammi vari portata a termine, con le proprie biciclette, dalla stessa schiera di ragazzi che costituivano il personale addetto al funzionamento della macchina da proiezione. Quando però si trattava di film di un certo rilievo, veniva anche esposto uno striscione che attraversava, dal bar Centrale fino al prospiciente negozio di generi alimentari, ad una certa altezza, la Via Nazionale. La sua compilazione, naturalmente fatta in loco, avveniva utilizzando una striscia di tela bianca dell’altezza di circa 60 cm e lunghezza di circa sei metri, sulla quale era dipinto il titolo del film a caratteri cubitali. Allo scopo erano usate delle terre colorate, quelle stesse che, mescolate con la calce liquida, erano normalmente adoperate per dipingere pareti e soffitti delle abitazioni. La terra colorata veniva sciolta in acqua pura onde rendere facile la sua cancellatura per riutilizzare la striscia di tela alla successiva occasione. Lo striscione così compilato era esposto a metà settimana per restarvi fino al lunedì successivo cioè fino a proiezioni ultimate del film reclamizzato. La cosa funzionava a dovere solo in caso di bel tempo. La pioggia invece aveva il potere di sciogliere la scritta e farla scivolare in basso con un risultato tutt’altro che piacevole. Ciò non rappresentava un problema in quanto la gente del paese sapeva che, leggibile o no, lo striscione indicava la proiezione di un film importante: lo scopo era quindi raggiunto.

 

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