ACQUA POTABILE

IL SISTEMA IDROPOTABILE ITALIANO

Questo piccolo settore di “acque potabili” costituisce una immancabile premessa volta a mettere per prima sotto gli occhi del lettore due punti molto diversificati, Il primo fa risaltare la necessità, per nulla condivisa da coloro che costituiscono due colonne portanti di tutto il sistema, di prevedere fin da ora la futura costituzioni di sistemi a rete interconnessa che riguardi il futuro sistema “acqua”.

Di fianco ad un elemento così corposo, monumentale, ne viene incluso uno veramente minimale per la sua costituzione ma smisurato nelle considerazioni che contiene poiché descrive interventi di minimo costo e di gran risultato che non solo sono completamente ignorati ma, incredibile a dirsi, son stati addirittura demoliti alcuni loro esempi reali che per decenni avevano dimostrata la loro utilità.

LA RETE DI ADDUZIONE

Il trasporto dell’acqua dalle fonti alla rete di distribuzione

LE FONTI

Il reperimento dei volumi d’acqua  ecessari per l’alimentazione degli acquedotti costituisce una necessità primaria. In Italia sussiste fortunatamente una grande disponibilità di acque  ottime  sotto tutti i punti di vista essendo  provenienti da fonti tradizionali come sono le sorgenti, le falde sotterranee od i fiumi. Nel sito si indicano le metodologie ritenute le migliori  per  una captazione   razionale ed economica. Esistono pochi esempi di acquedotti alimentati da altre acque come sono ad esempio quelle provenienti dalla desalinizzazione delle acque del mare ma di questi eccezionali  metodi reperimento d’acqua potabile non  viene nemmeno fatta menzione nel sito

 

 

I SERBATOI

Una struttura che riveste un’importanza capitale è il serbatoio di accumulo la cui funzione principale è la compensazione delle portate  consistente nell’accumulare grandi volumi d’acqua nei momenti di eccedenza della produzione idrica per poi riconsegnarla all’utenza nei momenti di grande richiesta. Alle volte ai serbatoi vengono assegnate altre funzioni spesso ottenendo risultati completamente diversi da quelli previsti . E’ il caso dei serbatoi pensili dai quali si pensa di ritrarre  grandi benefici mentre nella realtà presentano solo danni all’esercizio. Le scarse positività dei pensili, come ad esempio la costante presenza di volumi d’acqua in quota sempre pronti ad entrare in rete, in realtà sono più efficacemente offerte da altre apparecchiature ed altre modalità di funzionamento della rete.

Anche il funzionamento dei normali serbatoi posti a terra necessita di regolazioni razionali secondo le modalità che saranno spiegate nei vatri articoli.

Nell’articolo vengono amnche n illustrate le vantaggiose caratteristiche dei serbatoi idropneumatici che però non trovano riscontro in utilizzazioni effettivamente poste in essere. Particolare riguardo è riservato alle modalità lungamente sperimentate per  il dimensionamento e la utilizzazione ottimale  sia di serbatoi a compensazione giormalera e sia delle altre tipologie normalmente usate negli acquedotti 

 

LE PORTATE E LE PERDITE

La portata, cioè la misura dei quantitativi d’acqua che istantaneamente percorrono un mezzo idrico,  rappresenta un fattore primario di cui occorre conoscere le carattersistiche mentre nella realtà degli acquedotti  esse sono troppo spesso completamente ignorate. Gli esempi di dati sconosciuti sono numerosi: non si sa nulla delle portate che gli utenti consumano nell’istante considerato, delle perdite occulte di un acquedotto  si conoscono solo i dati trimestrali mentre non si sa nulla delle perdite notturne a consumi minimo della rete e di quelli diurni quando la richiesta è massima. Per cominciare a mettere ordine  nei dati, nell’alticolo si sollecita la sostituzione dei contatori d’utenza con apparecchi multifunzione, mentre ci si dilunga molto nelle interferenze, di  effettivo interesse, tra portata , pressione e perdite.

LA RETE DI DISTRIBUZIONE

La rete di distribuzione rappresenta veramente l’essenza dell’acquedotto di fronte alla quale tutte le altre strutture sono solo accessori essenziali ed utili.  Nell’articolo ci si dilunga   in dettaglio  nella discussione  della sua costituzione, gestione e soprattutto nella verifica del suo funzionamento effettuata anche con il modello matematico della rete stessa.

 

 

GLI IMPIANTI MECCANICI

Lo straordinario  progresso nella disponibilità e  quindi nell’utilizzo di macchinari avvenuto in questi ultimi decenni ha profondamente cambiato il moderno vivere, lavorare , viaggiare ed in altri termini la nostra vita e tutto ciò che usiamo abitualmente. Non poteva quindi mancare una profonda trasformazione anche degli acquedotti i quali, un tempo funzionanti esclusivamente a gravità, sono diventati un insieme funzionale di grande razionalità e versatilità. In questi ultimi decenni la comparsa di elettrompe a velocità variabile e regolabile in funzione delle necssità di esercizio degli acquedotti, ha portato una ventata di innovazioni così straordinarie da  imprimere una vera rivoluzione nella costituzione degli acquedotti cui ha fatto da dannoso freno un cieco attaccamento ai principi classici dell’acquedottistica che causa la sopravvivenza  di acquedotti obsoleti  non solo nello stato di manutenzione delle opere ma soprattutto nei principi di base. Il fatto che gli acquedotti italiani accusino perdite dell’ordine del 50% della portata totale prodotta, è in gran parte da attribuirsi a detta cecità. L’articolo ne offre una documentata spiegazione con preziose indicazione sui rimedi e le innovazioni da adottare

 

 

LA PROGETTAZIONE

Importanti innovazioni tese a far dìventare  l’acquedotto  un vero figlio del telecontrollo-telecomando.  E’ questa una delle mire fondamentali cui tende il sito insistendo sulla necessità di abbandonare molti dei principi classici di acquedottistica e primo fra tutti la abusata  necessità che le reti di distribuzione siano alimentate da vasche di carico nel mentre si auspica l’adozione di nuove metodologie come ad esempio una alimentazione della rete con immissione diretta a pressione modulata.

 

 

LE OPERE REALIZZATE

Sono descritte una serie di opere acquedottistiche effettivamente realizzate e che  forniscono prove tangibili di risultati tecnico-economici ottimali effettivamente conseguiti adottando alcune delle innovazioni caldeggiate nelle varie parti del  sito .

 

 

LA LETTERATURA TECNICA

Dopo aver dimostrato numerose anomalie della letteratura acquedottistica classica, alcuni articolo descrivono soluzioni innovative non ancora sperimentrale ed alcune avveniristiche aventi lo scopo di spingere la ricerca verso orizzonti ancora più avanzati di quelli attualmente  raggiunti e già sottoposti a duro esercizio, ottenendone  risultati  più che soddisfacenti

 

 

IL TELECONTROLLO E TELECOMANDO

La novità eclatante presente nel sito consiste nell’intravedere nel telcontrollo un’azione che va ben oltre all’uso   cui è normalmente  adibito e che consiste nella possibilità di effettuare del tutto utomaticamente le stesse azioni che un tempo erano fatte a mano in quanto la  nuova importante  destinazione  del sistema di telecomando e telecontrollo consiste invece nel  consentire una vera rivoluzione nella costituzione  degli acquedotti,  rivoluzione talmente sostanziale  da permettere un  grande cambiamento anche nell’esercizio:  il tutto per dare risultati reali di grande interesse tecnico ed economico.

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