CAVI ATTORCIGLIATI

Tutti abbiamo notato come i cavi elettrici, i cordini ed in genere tutti gli oggetti filiformi col passare dei giorni di loro utilizzazione si attorcigliano sempre di più assumendo una forma non prevista e che peggiora continuamente. Nella presente nota si cerca di spiegare le ragioni del fenomeno e di proporne il rimedio.
Occorre, a tale scopo, esaminare i diversi modi possibili per effettuare il riavvolgimento quando un cavo viene riposto. Esiste a tal proposito una regola fissa che indica come il riavvolgimento stesso non debba mai avvenire facendo rotare il cavo attorno ad un rocchetto con quella che chiameremo modalità n.1, ma che debba essere invece quest’ultimo a ruotare per operare il riavvolgimento (modalità n.2). Operando nel primo modo si imprime, inavvertitamente, al cavo una torsione di 360 gradi attorno al suo asse ad ogni spira dell’ avvolgimento, causa prima dell’inconveniente citato. Per convincersene basterà eseguire il seguente piccolo esperimento.
Si tagli una striscia di carta lunga circa mezzo metro e larga mezzo centimetro. La si avvolga attorno ad un bastoncino rotondo tenendo fermo quest’ultimo con la mano sinistra e facendo girare la striscia con la mano destra. Ad operazione conclusa si dovrà ottenere la striscia che aderisce perfettamente alla superficie del bastoncino. A questo punto si tiri con la mano destra l’estremità libera della striscia parallelamente all’asse del bastoncino facendola quindi uscire di testa mentre con la sinistra si terrà ben fermo il bastoncino stesso. Si otterrà una forma elicoidale con la carta totalmente attorcigliata. Lo stesso fenomeno si verifica quando si avvolge un qualsiasi cavo attorno ad un braccio e cioè dalla mano al gomito. Anche in questo caso si tratta di operazione fatta con modalità 1 e quindi, quando il cavo sarà utilizzato, sarà già stato inavvertitamente attorcigliato tante volte quanti sono stati i giri attorno al braccio. Ripetendo tale operazione ogni volta che il cavo viene utilizzato si viene ad aggiungere via via nuove torsioni a quelle precedenti con un risultato finale disastroso.
Proviamo ora a ripetere l’esperimento con la modalità n. 2. Questa volta terremo ferma l’estremità della striscia e la faremo avvolgere attorno al bastoncino facendo girare quest’ultimo attorno il suo asse con la destra. Per svolgere la parte conclusiva dell’esperimento, toglieremo la striscia facendo girare il bastoncino in senso contrario rispetto a quello precedente. Essa sarà, allora, perfettamente diritta.
Dimostrato come la modalità n. 1 di riavvolgimento cavi sia da bandire perchè causa della dannosa torsione vediamo alcune delle regole da seguire per porvi rimedio. Innanzitutto si dovranno utilizzare gli avvolgitori che si trovano in commercio e che, essendo tutti basati sulla rotazione del rocchetto di avvolgimento, non creano alcun danno ai cavi. Questo concetto vale per le prolunghe elettriche reperibili in negozio complete del rocchetto di riavvolgimento, per i tubi in gomma da giardino muniti di gabbia cilindrica con manovella di rotazione, delle prolunghe telefoniche anch’esse complete di rullo di avvolgimento e per molti altri oggetti simili. Con questi accessori, anche chi lo volesse a tutti i costi, non potrebbe svolgere o avvolgere il cavo senza far rotare il rocchetto: è pertanto garantita l’assenza di attorcigliamento del cavo.
Vediamo ora come fare nella manipolazione di oggetti filiformi quando non sia presente il rocchetto di avvolgimento e si debba necessariamente far rotare l’oggetto stesso. Visto e considerato che ad ogni spira di avvolgimento corrisponde una rotazione di 360 gradi dell’oggetto attorno al proprio asse, la soluzione del problema va trovata compiendo alternativamente alcuni giri in senso orario ed altrettanti in senso antiorario.

Ed ecco alcuni esempi.

Primo esempio: il gomitolo di spago.
La confezionatura automatica a macchina dei gomitoli è fatta con la metodologia n. 2 e quindi senza torsione. Se invece la confezionatura del gomitolo viene fatta a mano e quindi con quella n. 1, si provoca inavvertitamente l’attorcigliamento dello spago e tale inconveniente viene segnalato verso la fine del lavoro osservando la parte di spago ancora da avvolgere.
Il problema può essere risolto cambiando, ad esempio ogni cinque giri, il senso di rotazione.
Ci si accorgerà verso la fine dell’operazione che lo spago non ha subito modifiche di rilievo.
Da tener presente un ulteriore accorgimento. Invertendo, come consigliato prima, ogni cinque giri il senso di rotazione della manovra di avvolgimento si ottiene un gomitolo irregolare con inversione alternata del cavo lungo la superficie del gomitolo stesso. Tale inconveniente può essere evitato facendo girare di 180 ° il gomitolo ogni volta che si inverte il senso di rotazione: ne risulterà un gomitolo perfetto con posa continuativa e normale delle sue spire. Il risultato sarà ancora migliore se la rotazione di 180° avrà luogo alternativamente in senso orario ed antiorario al fine di eliminare anche la residua rotazione di 180° dello spago provocata con la procedura semplice. Il tutto è più difficile da spiegare che da fare. E può essere così riassunto.
Dovendo avvolgere a mano un gomitolo iniziare girando in senso orario. Dopo cinque giri invertire il senso di rotazione e quindi avvolgere in senso antiorario. Questa operazione sarà preceduta da una rotazione di 180° in senso orario del gomitolo in modo che l’operazione di avvolgimento sia continua . Fatti altri cinque giri invertire i due sensi di rotazione da orarrio ad antiorario.

Secondo esempio: cavo da avvolgere attorno il braccio.
Di solito questa operazione ha luogo facendo passare il cavo dal gomito alla forcella formata da indice e pollice. Per evitare ogni inconveniente è sufficiente operare in croce e cioè alternare con continuità un giro fatto in senso orario con uno antiorario e ciò per l’intera durata dell’operazione. Si potrà verificare il risultato appoggiando su un piano l’originale matassa che ha una conformazione a otto e tirando l’estremità del cavo: lo si vedrà dipanarsi senza alcun problema.

Terzo esempio: cavo sottile da avvolgere attorno alle dita.
Questa operazione normalmente viene fatta facendo girare il cavetto tra indice e pollice ben aperti. Anche in questo caso si eviterà ogni inconveniente agendo in croce e cioè facendo passare il cavetto tra dito e dito ma con percorso invertito ad ogni spira, in pratica disegnando tanti 8

Quarto esempio. Un caso di attorcigliamento molto frequente è quelle del cavo di un piccolo elettrodomestico. Esaminiamo l ferro da stiro. Una normale operazione che iniziasse dalla parte terminale cioè vicino alla spina per finire a ridosso del ferro, indurrebbe nel cavo tante rotazioni attorno al suo asse quanti sono le spire di avvolgimento. Se l’operazione inizia invece in prossimità del ferro lasciando l’estremità con la spina libera di ruotare, ad avvolgimento avvenuto non si sarà impressa alcuna rotazione al cavo.

Una ulteriore prova della validità dei concetti esposti è data dalle matassine di lana che normalmente vengono vendute con confezione a otto atta a risolvere, come detto, il problema.
Un altro consiglio. I gomitoli di spago reperibili in commercio, sono muniti di un foro centrale che consente all’utilizzatore di prelevare i pezzi di spago che gli servono, con la modalità n. 2, quindi senza provocare torsioni nello spago che si vuole utilizzare semplicemente infilando in detto foro un dito, una matita o un qualsiasi perno attorno cui far rotare il gomitolo. Un’altra modalità che porta allo stesso risultato e che è valida per qualsiasi tipo di gomitolo, consiste nel lasciar, per tutta la durata del prelievo, libero il gomitolo entro un qualsiasi recipiente in modo che possa ruotare liberamente attorno al suo asse. Si otterrà uno spago perfetto senza alcun attorcigliamento per tutta la sua estensione. Qualora invece si operasse con le consuete modalità cioè tenendo fermo il gomitolo, si otterrebbe, specialmente in caso di elementi molto lunghi, degli spaghi che denuncerebbero anomale torsioni.

In definitiva le tre regole di base per avvolgere o svolgere un cavo sono le seguenti.
a) Fate sempre girare il rocchetto evitando nella maniera più assoluta che sia il cavo a girare attorno al rocchetto fermo;
b) Quando dovete per forza arrotolare un cavo attorno ad un oggetto fermo alternate giri in senso orario con altrettanti in senso antiorario, se possibile disegnando, nello spazio, tanti 8;
c) Quando srotolate un gomitolo o un rocchetto lasciateli liberi di girare.
d) Quando avvolgete un cavo che ha una sola estremità libera, iniziate sempre in prossimità della estremità fissa

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