INTRODUZIONE AD ALTRATECNICA

L’impianto di telecontrollo considerato il vero “padre” degli acquedotti

La parola “ALTrATECNICA” che identifica questo sito proponendo l’altratecnica come innovazione , se viene scritta con la r minuscola, sottintende la volontà dell’autore di ignorare la lettera r e quindi assumere il significato qualificante di “ alta tecnica”. L’intendimento dell’autore è proprio quello di presentare argomenti tecnici di alta qualità i quali si stagliano nettamente al di sopra della normalità che caratterizza la letteratura tecnica corrente. Questa differenziazione risulta particolarmente evidente nella realtà dei servizi acquedottistici in esercizio effettivo dove risalta una vera arretratezza sia nella cultura tecnica e sia nella costituzione effettiva degli impianti di produzione e distribuzione dell’acqua potabile. Nel sito vengono infatti presentate delle soluzioni innovative la maggior parte delle quali, essendo state lungamente sperimentate in applicazioni reali, meriterebbero un buon accoglimento tra i lettori inducendoli ad effettuarne l’applicazione effettiva nella propria attività. Sono presentate anche soluzioni avveniristiche alcune delle quali, per ammissione dell’autore medesimo, non sono direttamente utilizzabili per le problematiche molto avanzate che le caratterizzano. Vengono descritte in dettaglio solo allo scopo di proporre, sovente in antitesi con la tecnica ufficiale insegnata alle università, delle risoluzioni a problemi particolarmente complessi fornendo degli spunti utili per stimolare uno studio più approfondito di quello qui illustrato.

Esempio di utilizzazione delle pompe a velocità variabile

Per quanto riguarda la materia trattata si riporta qui di seguito un tracciato sommario, lungo la via percorsa, di elementi notevoli secondo l’ordine del menù iniziale del sito ma specificandone le motivazioni e soprattutto gli spunti innovativi presenti e che ne giustificano la stesura. E’ stata infatti preoccupazione dell’autore descrivere soltanto gli interventi tecnici che sono mossi da uno scopo particolare e per il raggiungimento di risultati reali sia di funzionamento che economico con l’impegno di evitare la semplice riscrittura di temi già presenti nella letteratura o nelle consuetudini abituali.

Le osservazioni salienti e relative ai diversi settori elencati nel menù, concernono, per le motivazioni già citate, in primis gli acquedotti in cui le proposte formulate nel loro insieme tendono ad una vera rivoluzione delle strutture generali dell’intero sistema idropotabile al fine di farlo  diventare, come viene dichiarato più volte nelle varie pagine, un vero e proprio figlio del telecontrollo. E’ da rilevare come il servizio idro potabile nel suo insieme sia già dotato di efficienti impianti di telecomando e telecontrollo la cui funzione consiste nell’eseguire automaticamente le stesse funzioni che un tempo erano fatte dal personale di servizio. E’ ormai diffusissima la presa d’atto che tali funzioni non rappresentano che una porzione infinitesima di ciò che si può e soprattutto si deve ritrarre da siffatti impianti di telecontrollo e telecomando , ma per farlo e per ottenere risultati molto buoni, occorre attuare una vera rivoluzione dei concetti di base degli attuali acquedotti abbandonando quindi la gran parte delle regole consolidate.

Un aspetto importante riguarda la realtà dei nostri giorni,  in cui non è la costruzione di nuovi acquedotti , tassativamente insegnata  ai nuovi ingegneri, a costituire un problema visto che si tratta di una attività pressoché inesistente ma sono invece le sostanziali trasformazioni  cui debbono necessariamente essere  sottoposti tutti gli acquedotti esistenti onde ovviare alle loro  gravi inefficienze, utilizzando però tecniche specifiche spesso totalmente innovative. Si può affermare che stiamo parlando di una scienza  acquedottistica  nuova ( che potrebbe dirsi tecnica di trasformazione ) che va a sostituire quella tradizionale: è proprio di questa che si occupa prioritariamente il sito

veduta prospettica della barriera frangiflutti con produzione di energia elettrica

Seguendo l’ordine del menù fanno seguito agli acquedotti alcuni articoli dedicati all’idraulica in genere. Se ne ha un’idea fin dalla osservazione dell’immagine di sfondo del sito dove si nota una lunga barriera frangiflutti atta ad utilizzare la forza d’urto delle onde allo scopo di produrre energia elettrica. Di seguito figurano altre descrizioni di apparecchiature idrauliche atte ad offrire  notevoli risultati. Tra tutte a mè risulta notevole la soluzione già proposta anni addietro e che prevedeva di risolvere il grave problema della insufficiente alimentazione idropotabile dell’Isola d’Elba tramite la costruzione di un grande serbatoio/galleria sotterraneo in grado di  accumulare durante i periodi autunno-invernali-primaverili l’eccesso d’acqua per renderla disponibile nella successiva estate caratterizzata da una grande richiesta idropotabile cui si contrappone sistematicamente una diminuita disponibilità estiva di tale prezioso elemento a causa della siccità ricorrente.

 

Sezione della barriera frangiflutti marini con produzione idroelettrica

Alcuni degli articoli trattano il problema fognario con particolare riguardo allo smaltimento delle acque bianche reso molto spesso difficoltoso dalla presenza di fognature di tipo misto in territori nei quali necessiterebbe invece la presenza di reti di tipo separativo. Vengono illustrate alcune sperimentate modalità per passare dall’uno all’altro sistema anche in centri abitati di una certa importanza consentendo la permanenza temporanea di ambedue i sistemi senza alcun intralcio per la normale attività cittadina.

 

La croce di Malta rappresenta molto efficacemente il cinema a pellicola di un tempo

Il terzo settore del sito descrive, senza alcuna pretesa letteraria, dei ricordi di vita passata dei paesi abitati dall’autore durante e subito dopo il periodo bellico e quindi con annotazioni piacevoli e ricordi che vale la pena di non disperdere. Sempre in tema storico si descrivono più avanti nel sito eccezionali attrezzature di lavoro così diverse da quelle attuali restando anche per esse valido il preoccuparsi di mantenerne il ricordo.

 

Un settore ritenuto importante dall’autore è quello delle idee in genere perché presenta soluzioni di problemi vari non ancora sperimentate ma che destano curiosità oltre alla speranza che possano contribuire al miglioramento della normale vita cittadina, Tra tutte si cita come esempio la possibilità che, nell’attesa di metodi sofisticati ed ormai in via di attuazione reale, si possa far percepire ai non vedenti delle immagini che potrebbero offrire un ausilio importante a chi è affetto da una menomazione così grave.

Un particolare riguardo è riservato all’edilizia esaminandone alcune strutture del tutto speciali ed al tempo stesso alcune altrettanto eclatanti modalità pratiche di lavorare. Di seguito sono trattati alcuni gravi problemi della città di Mestre legati alla salvaguardia dai frequenti allagamenti che vi si verificano­.

Uno straordinario leggio costruito da un artigiano artista

Gli ultimi due settori si allontanano dalla tecnica che forma l’oggetto precipuo del sito per raccontare le opere d’arte che qualche artigiano favoloso sa ancora costruire a partire da veri violini di cui viene raccontata la storia fotografica ed a fine costruzione la prova d’uso del violino da parte di un violinista della Fenice di Venezia onde certificare che non si tratta di oggetti puramente decorativi ma perfettamente funzionanti .

 

La prova pratica di musica suonata con il violinio appena cotruito

 

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